Pietro Mancini nasce a Tropea vive a Pomezia (RM). Lavora nei Dipartimenti di Salute Mentale, dove coordina laboratori creativi rivolti agli utenti delle strutture. Artista “onnivoro”, utilizza le tecnologie applicate alla fotografia e all’arte scultorea.

Nel 2007 inizia il suo percorso espositivo con Codice 01, all’interno del Chiostro del Bramante di Roma. Nel 2008 a Palermo, la galleria Zelle arte contemporanea ospita la sua prima personale, Attraverso galassie per trovare l’erba più dolce per il mio cuore somaro, nella quale presenta una seria di lavori realizzati in alluminio traforato-retroilluminato: gli Al-lumini, con un forte impatto sacrale.  Nel 2010 ha ideato il progetto Officina Tom, un laboratorio di arti visive, uno spazio che mette in relazione arte e disagio psichico, con lo scopo di inserire nel circuito dell’arte contemporanea il lavoro degli artisti/utenti che frequentano il laboratorio stesso. Nel 2011 partecipa alla biennale di Venezia e nello stesso anno espone alla Nur gallery di Milano, in collaborazione con Arsprima, la personale Orizzonti sospesi.

Nel lavoro di Pietro Mancini spesso i protagonisti sono giovani uomini, caratteristica per cui sarà invitato a partecipare al progetto di arte contemporanea all’interno del Giffoni Film Festival dove, nel 2012, gli verrà assegnato il Premio della critica. Nello stesso anno, il suo lavoro viene individuato dalla storica e critica d’arte Martina Corgnati che lo inserisce nei progetti espositivi itineranti 20×1 Uno sguardo laterale, ospitati in diversi musei del Sud America e dei Paesi dell’Est Europa. Poco dopo viene pubblicata la sua prima monografia La spontaneità come pratica, (Gangemi Editore). Alfonso Panzetta, direttore del Museo Il Cassero di Montevarchi (AR), nel 2014 cura la personale di Mancini, che per l’occasione produce una serie di fotografie stampate su alluminio specchiato, dedicate alla scultura e raggruppate sotto il titolo di Alte Tensioni; nello stesso anno vince il Premio Nocivelli, sezione fotografia. Nel Giugno del 2015 la Galleria 28 Piazza di Pietra espone a Roma la personale Tensioni Geometriche;  a novembre dello stesso anno come regista vince il I° premio  presso il Teatro del Lido di  Ostia “Lo Spiraglio Festival”, dedicato ai cortometraggi sul tema della Salute Mentale; a Dicembre viene pubblicata la sua seconda monografia sulla rivista or not 1+1 (editore Arsprima, Milano), in cui è riservato uno spazio al progetto Officina Tom. Nel 2016 riceve dalla sua città natale, Tropea, il Premio Isola. Nel 2017 partecipa al Festival della luce a Pomezia dove presenta Al-lumini, lightbox realizzati con alluminio traforato e retro-illuminato dove vengono inseriti volti scultorei o di ragazzi ritratti dall’artista. Nel 2018 la Galleria Gilda Contemporary art di Milano espone la sua personale Sincopi e Contrattempi,   nel  2019 è  presente  al  Museo MACRO di  Roma  con l’installazione ” Compiti su Casa”, un progetto che ha lo scopo di coinvolgere lo spettatore e rendendolo  partecipe alla costruzione dell’installazione stessa. Nel 2020 finalista nella sezione fotografia Premio Combat Prize. Nel 2021 realizza il  progetto Edicole all’interno del Museo MAAM Roma a cura di Giorgio de Finis.